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Un concorso con una visione

Ampliare il campus per ampliare gli orizzonti
Immerso nel verde, il campus della scuola cantonale di Romanshorn sta attraversando un processo di trasformazione: da un lato, aumenta il numero di alunni e, dall’altro, cambiano le esigenze rispetto all’ambiente di apprendimento e insegnamento. Nonostante il continuo ammodernamento e ampliamento della struttura scolastica, gli edifici attuali non soddisfano più i requisiti odierni. La varietà di metodi d’insegnamento e la crescente importanza della digitalizzazione nell’istruzione richiedono all’insegnamento della scuola del futuro un orientamento alle competenze e all’autonomia organizzativa sempre maggiore. Da questa nuova concezione dell’insegnamento e dell’apprendimento devono nascere nuovi piani architettonici.
Per progettare un edificio scolastico innovativo e flessibile, in grado di rispondere alle esigenze future, il Canton Turgovia ha organizzato un concorso a una fase, aperto e anonimo. Questo modello di concorso di architettura rappresenta uno strumento fondamentale per trovare soluzioni innovative e di alta qualità per questioni edilizie e di progettazione. Noi abbiamo partecipato a questo avvincente concorso in veste di consulenti procedurali.
Standard di qualità fissi e libertà creativa: come si conciliano?
«All’inizio ci siamo chiesti come comunicare ai team di architettura le diverse idee in modo tale da ottenere una proposta convincente che implementasse integralmente tutti i requisiti», spiega Christoph Rothenhöfer. Da un lato erano infatti necessari chiari standard di qualità e, dall’altro, spazio a sufficienza per nuovi approcci e libertà creativa.

Per trovare un equilibrio di questo tipo è importante mantenere un dialogo attivo sin dall’inizio. A tal scopo abbiamo scelto una strada non convenzionale: la nostra graphic designer Romina Pilloni ha realizzato un «Visual Podcast» con una conversazione tra il direttore della scuola cantonale di Romanshorn, Stefan Schneider, e il nostro esperto di concetti didattici, Andreas Sägesser, mettendolo a disposizione dei candidati. La base di partenza riguardava le modalità con cui i processi di apprendimento potrebbero svolgersi nella scuola del futuro. «Eravamo curiosi di vedere come i team d’architettura avrebbero tradotto queste idee in piani architettonici adeguati», precisa Andreas Sägesser. E, sorpresa: l’idea di panorami didattici con situazioni di apprendimento collettive e individuali è stato ripreso come tema centrale in molte proposte.

«Il compito progettuale non ha entusiasmato solo noi, ma ha riscosso grande successo anche nell’ambiente dell’architettura.»
David Sorg
Alla luce delle 49 proposte presentate, è stato ancora più importante fornire alla giuria basi decisionali fondate e una rapida panoramica. La giuria ha potuto fare affidamento su di noi per comprendere al meglio i complessi criteri di valutazione. Tra questi, ad esempio, la valutazione della qualità dei panorami didattici o dei piani per gli spazi liberi, ponderati e giudicati in un processo di dialogo al fine di individuare il progetto vincitore.
Una scelta unanime
La giuria si è riunita due volte per discutere e confrontare accuratamente i progetti. Dopo un’attenta valutazione ha scelto all’unanimità il progetto di Gerber Architekten GmbH. Il progetto ha convinto grazie all’implementazione architettonica ottimale degli approcci pedagogici, alla convenienza, alla disponibilità di riserve edilizie e all’integrazione perfetta nell’ambiente circostante grazie a un’interessante configurazione degli spazi liberi.
L’architettura animata dalla cultura
«Per affrontare un concorso architettonico così eterogeneo è necessaria una grande flessibilità per riuscire a reagire alla dinamicità del progetto e alle nuove sfide», afferma Janine Arnold, che in qualità di aspirante architetta e educatrice artistica qualificata ha affiancato il concorso grazie alle proprie competenze didattiche e di progettazione edile. Quando cita la flessibilità, Janine Arnold si riferisce a un aspetto centrale del progetto. Se il concorso di architettura ha permesso la progettazione e l’individuazione di possibili spazi per l’apprendimento e l’insegnamento di domani, ora è importante confrontarsi con il modo in cui questi spazi possono essere utilizzati. O, come spiega meglio Andreas Sägesser: «Sulla base della struttura architettonica, ora possiamo addentrarci attivamente in un processo di sviluppo della cultura dell’apprendimento.»
Nel 2025 continueremo ad affiancare il progetto in veste di consulenti per conto del Canton Turgovia. Le condizioni architettoniche generali sono soddisfatte e gli spazi progettati stanno venendo adattati alle esigenze di chi in futuro li utilizzerà su base quotidiana: studenti, insegnanti e il personale della struttura scolastica. In un processo partecipativo e improntato al dialogo, Andreas Sägesser, insieme a una rete di esperti TBF, affianca questi principali stakeholder aiutandoli a esprimere e manifestare le proprie esperienze e aspettative. In fin dei conti, la qualità della soluzione architettonica risiede nel modo in cui essa promuove la cultura dell’apprendimento e dell’insegnamento futuri.
